Ambientazione

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Ambientazione
Nel X secolo d.C. il popolo vichingo vive il suo periodo di massima espansione. Da un secolo ormai hanno cominciato ad espandersi nel resto d’Europa, e comincia ora la più intensa fase di colonizzazione. L’attuale Gran Bretagna, il Nord della Francia, il Baltico, l’Islanda sono territori che non solo commerciano con i Norreni, ma che accolgono vere e proprie comunità in forma stanziale.

I guerrieri che prendono il mare sono sicuramente spinti dal bisogno di trovare nuovi prodotti da acquistare o vendere, terre più fertili e climi meno ostili nei quali poter coltivare, ma anche semplicemente dalla sete di ricchezza. Si muovono soprattutto come mercanti, ma anche come veri e propri pirati, che saccheggiano quanto più oro possibile prima di imbarcarsi nuovamente per tornare verso casa e la propria famiglia, oppure per approdare a una nuova tappa di conquista.

Viaggiano a bordo di veloci imbarcazioni che sono veri e propri capolavori di ingegneria nautica e sono armati solo di asce e spade, protetti da spessi scudi, dalla loro fede nel destino e dalla loro fiducia nel favore degli Dei. A guidarli ci sono Jarl e Re, e l’obiettivo di ogni uomo e ogni donna che impugni un’arma e partecipi a una razzia non è solo quello di arricchirsi, ma anche di distinguersi nel combattimento, di onorare le tradizioni della battaglia, e magari di morire nel modo più onorevole, per essere accolto nel Valhalla, la Grande Sala di Odino, il Padre di tutti gli Dei e di tutti gli uomini.





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Cos'è cambiato?
Cos’è cambiato?
Dopo aver giocato per anni nella versione precedente di questo gdr (con ambientazione a metà del IX secolo), abbiamo deciso di apportare alcuni cambiamenti sia nell’ambientazione che nel genere narrativo che vorremmo fosse sviluppato attraverso il gioco.
Innanzitutto il luogo: il villaggio immaginario della land si colloca idealmente nell’antica cittadina danese di Odense, una delle prime città vichinghe conosciute. Si trova nell’isola di Funen, all’interno di un profondo fiordo che le garantisce sia l’accesso al mare che la protezione dell’entroterra.
E poi il tempo: perché il X secolo? Perché in questo periodo, a seguito delle numerose incursioni avvenute negli anni precedenti, i Norreni sono già diventati stanziali in molti territori Europei (hanno già raggiunto l’Islanda, il Baltico, la Normandia, il Regno Unito) e lo scambio culturale ed economico fra l’attuale Scandinavia e il resto d’Europa si è fatto fitto e proficuo. Mercanti e guerrieri partono e arrivano continuamente, spostandosi su quattro grandi rotte di commercio e navigazione che toccano praticamente ogni punto del continente e vanno anche oltre: giungono in Nord Africa e a Bisanzio, intersecandosi anche con la via della seta che conduce in Estremo Oriente.
Con questa commistione culturale intendiamo anche influenza religiosa: infatti questi a venire saranno gli ultimi anni di politeismo norreno, poiché già nel 960 la Danimarca si presenta al mondo intero come un paese cristiano, e il suo re Harold Dente Azzurro sarà battezzato pubblicamente.
Ma per il momento il re Danese a cui fa riferimento la nostra land è Olof Ivarsson, nipote di Ragnar Lothbrok.
Ci siamo quindi staccati dalla serie televisiva che aveva ispirato inizialmente la land.

Come siamo arrivati qui?
Vediamo qui di seguito qual è il filo narrativo che congiunge la land di ieri con quella di oggi.
Lo Jarl è il berserkr Vidar Hringr. Non ha più moglie, ma divide il letto con la sua concubina: la schiava consacrata Sefa Dromskog, che gli ha già dato una figlia, Urdr. La donna stringe un patto con il Dio Loki: gli giura obbedienza per ricevere in cambio ciò che per lei conta più di ogni altra cosa: diventare la sposa legittima dello Jarl e quindi Contessa. Loki naturalmente non fallirà, e condurrà Sefa al trono, dopo il matrimonio con Vidar. Avranno altri figli e molte cose accadranno, poiché da questo momento la vita di Sefa e Vidar è destinata a un profondo cambiamento. Un mutamento lento ma quotidiano, fatto di sogni, visioni, segni che li avvicinano sempre più agli Dei. E’ proprio in sogno che Vidar riceve la più importante delle rivelazioni: la sua natura è divina, ed è il figlio di Odino che si farà Dio durante la sua vita su Midgard. E’ proprio il Dio Vidar, colui che armato solo della sua spada e dei suoi stivali correrà a vendicare il Padre di tutti gli Dei durante la battaglia finale.
Presa consapevolezza della sua natura divina Vidar fa il possibile per mutare la natura mortale della moglie, e vi riesce attraverso l’aiuto dei Nani, che molte volte hanno forgiato oggetti magici per gli Dei (l’esempio più famoso è il martello di Thor, ma anche la collana di Freyja).
Sefa e Vidar ormai sono oltre il tempo, non appartengono né si interessano più alle beghe politiche del loro periodo, perché i loro avversari, le loro amicizie (e soprattutto i loro nemici) sono di ben altra e più pericolosa scala, ora. Si ritirano dunque nel bosco sacro di Odense, dove vivranno per il resto del tempo conosciuto come sacerdoti in continua contemplazione. E’ possibile incontrarli e chiedere loro aiuto per ricevere saggi consigli, per interpretare le rune, per cogliere i segni degli Dei. Molti vociferano che Vidar e la moglie siano in realtà creature magiche, altri pensano solo che siano solamente dei pazzi, che forse il Dio Loki ha giocato loro un brutto scherzo, i più maligni sostengono semplicemente che abbiano perso l’intelletto perché Vidar, il potente berserkr della stirpe di Hrolf Kraki credendosi invincibile, ha perduto il favore degli Dei. Eppure c’è qualcuno che giura di aver visto qualcosa in sogno, oppure di aver parlato con un vecchio viandante che portava un corvo poggiato sulla spalla, che gli ha detto che lo Jarl che ha abbandonato il trono in realtà è proprio lui: il figlio di Odino di cui porta il nome.
Sul trono di Odense siedono il re Olof Ivarsson e sua moglie Urdr Vidarsdottir (figlia di Vidar e Sefa). -PNG della gestione.

Ma allora siamo una land storica o no?
Sì. Assolutamente sì. E’ proprio per questo che abbiamo inserito l’elemento mitologico nella narrazione. Perché ci rifacciamo alle grandi saghe norrene, ai racconti sugli Dei, e al modo di raccontare storie tipico del periodo storico a cui facciamo riferimento.
Per i Norreni gli Dei attraversavano spesso il mondo degli uomini. Lo stesso Odino prende comunemente le sembianze di un viandante e si interfaccia con gli esseri umani.
Una piccola riflessione: prima che il razionalismo venisse a livellare con la ragionevolezza le menti umane, non c’era nulla di strano nel credere ai miracoli (anzi, ancora oggi molti vi credono), né nel credere che il figlio di (un) Dio potesse farsi uomo, che potesse nascere da una donna vergine e via dicendo. C’è ancora oggi chi crede nell’esistenza di folletti dispettosi che si aggirano fra i boschi (soprattutto fra la gente di montagna) quindi… perché non essere storici a trecentosessanta gradi?

Questo significa che siamo una land fanstasy?
No. Siamo una land storica che si rifà alla poesia norrena che è alla base della cultura vichinga del X secolo.

Ma se abbiamo il Dio Vidar allora io posso fare la super guerriera atea e femminista che vuole abolire la schiavitù, ha i pantaloni in latex e lancia pugnali infuocati!
No. Il Dio Vidar è storia della letteratura, la super guerriera eccetera no. Questa è la differenza.

Quindi qui si vedranno spesso quest con gli Dei che parlano con i pg?
No. Incontrare un Dio è qualcosa di assolutamente eccezionale e spesso le conseguenze che ne derivano sono più negative che positive (consideriamo che incontrare Freyja non è proprio come trovarsi dinanzi alla Dea Hel –anzi, in quel caso non è mai sintomo di benessere del pg- o a suo padre Loki).